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Schuschnigg, Kurt von.

Uomo politico austriaco. Appartenente a una famiglia della piccola nobiltà cattolica tirolese, partecipò alla prima guerra mondiale e fu fatto prigioniero sul fronte italiano. Liberato nel 1919, riprese gli studi all'università di Innsbruck, laureandosi in Legge. Militante del Partito cristiano-sociale, ne divenne dirigente e nel 1927 fu eletto deputato. Nel 1932 entrò nel Governo Dollfuss come ministro della Giustizia, passando poi al ministero dell'Istruzione (1932-34). Nel maggio 1934, in seguito all'assassinio di Dollfuss, divenne cancelliere. Pur continuando sulla linea del suo predecessore, cercò di renderla più elastica, consentendo, tra l'altro, la ricostituzione dei sindacati e cercando di contrastare le correnti di destra più estremiste favorevoli all'Anschluss, ossia all'unione con la Germania. Nel luglio 1936 concluse con Hitler un accordo con cui si impegnava a svolgere nei confronti della Germania una politica di amicizia, ottenendo in cambio la promessa che l'indipendenza austriaca sarebbe stata rispettata. Pur essendo favorevole a continuare la politica filoitaliana del suo predecessore, dopo l'intervento mussoliniano in Abissinia e in Spagna, ritenendo ormai improbabile l'appoggio italiano all'indipendenza austriaca contro la Germania, stabilì più stretti legami con gli altri Paesi vicini, cioè con gli Stati della Piccola Intesa (Cecoslovacchia, Jugoslavia, Romania) e ciò provocò violente minacce da parte di Hitler. Nel febbraio 1938 fu convocato dal dittatore tedesco che lo costrinse ad accogliere nel Governo, come ministro della Pubblica sicurezza, il leader nazista A. Seyss-Inquart. Cercò ancora di resistere all'ormai inevitabile progetto di Anschluss, organizzando per il 13 marzo un referendum sull'indipendenza del Paese, ma esso venne annullato ed egli dovette cedere, trasmettendo la carica di cancelliere a Seyss-Inquart, che dichiarò l'unione dell'Austria alla Germania. Arrestato e internato in vari campi di concentramento, ritornò in libertà dopo la fine del conflitto nell'aprile 1945. Soggiornò a Capri e nel 1948 emigrò negli Stati Uniti, assumendo la cattedra di Scienze politiche presso l'università di Saint Louis. Nel 1968, lasciato l'insegnamento, fece ritorno in Austria. Interessanti sono le sue memorie, pubblicate nel 1947 Un requiem in rosso-bianco-rosso (Riva del Garda, Trento 1897-1977).